Descrizione
Il procedimento di esproprio dei terreni che fanno parte dell’area archeologica di Mont’e Prama fa un ulteriore passo in avanti e si fa concreto. Nell’ultima seduta del Consiglio comunale è stato approvato all’unanimità il progetto di fattibilità tecnica ed economica con l’approvazione definitiva della variante sostanziale allo strumento urbanistico e pertanto, da oggi, il vincolo di esproprio è diventato efficace.
Quello del sito di Mont’e Prama è un progetto di lungo corso, che muove i suoi passi a partire dalla fine del 2018, quando la Regione finanziò il Comune i primi 280 mila euro per realizzare l’opera di pubblica utilità e successivamente con ulteriori 500 mila euro stanzianti nel 2019 e destinati all’esproprio delle terre dove è stato rinvenuto il complesso statuario.
“L’obiettivo – come ha spiegato l’Assessore ai Lavori pubblici Enrico Giordano in Consiglio Comunale -, è sempre stato quello di rendere possibile l’attuazione del progetto di valorizzazione del sito di Mont’e Prama, restituendo l’adeguato riconoscimento della “zona archeologica”. Il progetto generale riporta le direttive per gli interventi di perimetrazione della grande area, per le aree servizi e soprattutto per la gestione del deflusso delle acque superficiali, fondamentali per tutelare l’area archeologica dai fenomeni di dilavamento del terreno durante le precipitazioni”.
“A quei tempi, tra il 2019 e il 2020, ci animammo di una visione affascinante: quella di costituire un vasto parco archeologico nell’area di Mont’e Prama, laddove le indagini preliminari degli studiosi indicavano una zona promettente di campagne di scavo molto più vasta di quella del primo ritrovamento, alla ricerca di risposte alle domande sul nostro antichissimo passato. Fu così pensata un’acquisizione di grande respiro di ben dodici ettari – sottolinea il Sindaco Andrea Abis -, pronta a ricevere anni di nuove ricerche e ad accogliere gli spazi necessari per i visitatori del grande sito culturale. Quella visione si sta sempre più concretizzando”.
Il procedimento relativo all’attività espropriativa vera propria è durato anni, e per un solo proprietario è stata presentata opposizione al TAR, il cui dibattimento avverrà il 17 luglio prossimo.
“Ma non ci fermeremo – ha assicurato il primo cittadino -, andremo avanti con l’esproprio di questi dodici ettari, una parte minoritaria dei quali è rappresentata dal famigerato vigneto sorto di fianco all’area archeologica, quello per il quale è stato presentato l’unico ricorso in opposizione. Il nostro obiettivo prioritario ora è tutelare e promuovere il sito che ha dato luce ad uno dei ritrovamenti più straordinari del bacino del Mediterraneo antico”.
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Ultimo aggiornamento: 29 aprile 2024, 13:40