Piano di valorizzazione delle terre civiche e nuove assegnazioni ai 35 beneficiari vincitori del bando. Il Consiglio comunale approva

I procedimenti devono essere approvati in Regione

Data :

5 novembre 2024

Piano di valorizzazione delle terre civiche e nuove assegnazioni ai 35 beneficiari vincitori del bando. Il Consiglio comunale approva
Municipium

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Procede l’iter per l’approvazione del piano di valorizzazione delle terre civiche del Comune di Cabras. Durante l’ultima seduta di lunedì 4 novembre il Consiglio comunale ha approvato il documento in via definitiva a seguito delle osservazioni e integrazioni richieste dagli uffici regionali.

Nel mese di marzo era stato approvato l’Aggiornamento del Piano di valorizzazione e recupero delle terre civiche, in linea con le norme regionali vigenti e le linee guida emesse dall’assessorato regionale dell’Agricoltura e della Riforma Agropastorale, che ha parzialmente approvato il Piano, chiedendo però alcune precisazioni.

“Si è trattato di un procedimento lungo e molto complicato, che ha impegnato gli uffici comunali in maniera importante in quanto comprende 2.200 ettari di terreno per il quale è risultata necessaria una integrazione della mappatura. Possiamo però dire con soddisfazione che oggi la comparazione delle terre civiche è perfettamente allineata alle cartografie storiche derivanti dai decreti commissariali del 1936 e del 1941 del territorio di Cabras e Solanas” ha spiegato l’Assessora Alessandra Pinna, con delega al Patrimonio e agli Usi Civici, che ha presentato il punto all’ordine del giorno.

Tra le ulteriori richieste di integrazione da parte dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura si annovera una migliore specificazione di una delle categorie di utilizzo delle terre, quella improntata verso lo sviluppo turistico.
Sono tre in totale le categorie previste dall’aggiornamento del piano di valorizzazione. La prima riguarda le migliorie fondiarie, agricoltura e allevamento, all’interno della quale rientrano tutte le attività legate all’agricoltura, anche intensiva, all’allevamento, alla forestazione produttiva, attività di trasformazione e valorizzazione dei prodotti o comunque riconducibili alle aziende agricole.

La seconda categoria è quella relativa alle aree destinate alla Pesca e alla  piscicoltura, nelle quali è consentita la realizzazione di strutture amovibili finalizzate a tali attività, purché queste permettano il ripristino dei luoghi una volta rimosse.

La terza categoria, quella oggetto delle integrazioni richieste dall’Assessorato regionale, è relativa alla Conservazione ambientale, valorizzazione turistica e servizi di pubblica utilità.

“Tale categoria, che nel piano presentato nel 2023 prevedeva attività relative ai servizi legati alle attività turistiche, come opere di accesso a mare e di supporto alla balneazione e alla nautica o aree attrezzate, concessioni balneari e strutture turistico-ricreative e per il tempo libero e lo sport, da questo momento sarà ancor meglio definita e conforme alle necessità economiche e di tutela ambientale odierne, così da estendere maggiormente uno sviluppo delle stesse aree in termini di utilizzo per il futuro” ha spiegato l’Assessora Pinna.

“Si tratta di un percorso che deve garantire un perfetto equilibrio tra due condizioni che si contrastano: una è la norma che definisce l’uso civico e mira alla tutela del bene, che è protetto dal codice dei beni culturali dello Stato. L’altra è la gestione delle terre, che deve essere attuale e deve rispondere a vocazioni particolari del territorio che in passato non esistevano, come le vocazioni di tipo turistico con le relative concessioni. Ecco perché è bene definire in maniera propedeutica le modalità di gestione attuale e contemporanea garantendo comunque la tutela ambientale del bene” ha aggiunto il Sindaco Andrea Abis, sottolineando come lo strumento deve in ogni caso essere allineato al Piano di Utilizzo dei Litorali.

A seguito dell’approvazione del Consiglio comunale, che ha visto 12 voti a favore e tre astenuti sui banchi della minoranza, la documentazione verrà inviata per l'iter di approvazione da parte della giunta regionale.
A seguire sarà necessario osservare un periodo di pubblicazione per dare modo a eventuali ricorsi di essere presentati.

 

Il Consiglio comunale, nella stessa seduta e con il medesimo numero di voti a favore (12) e di astenuti (3), ha approvato il riconoscimento della riserva di esercizio in favore di 35 beneficiari di assegnazioni di terre civiche a seguito di procedura pubblica.

La proposta era stata presentata e approvata in Consiglio comunale a dicembre del 2023 e riguardava 170 ettari di terre precedentemente messe a bando.

“Si tratta di un passo avanti importante per una procedura che coinvolge in particolare giovani agricoltori, alcuni concessionari per la prima volta, e che in maniera innovativa assegna le terre per un periodo di cinque anni rispetto alla singola annualità, come invece avveniva in passato – ha spiegato l’Assessora Alessandra Pinna, motivando il prolungamento delle tempistiche ancora una volta dovuto alla necessità di produrre precisazioni e integrazioni rispetto alla relazione inviata in Regione -. Auspichiamo che a seguito dell’invio immediato della documentazione, si possa procedere con la concessione da gennaio 2025” ha concluso l’Assessora delegata al Patrimonio e  Usi civici.

“L’Assessorato regionale all’agricoltura è molto esigente rispetto all’applicazione della norma e il procedimento ha impiegato più tempo del previsto, ma siamo in dirittura d’arrivo – ha affermato il primo cittadino sottolineando poi l’importanza di assegnazioni pluriennali -. Oggi esiste un livello di agricoltura estremamente specializzata che non può oggettivamente essere paragonata a quella praticata tanti anni fa quando le colture erano annuali ed erano  previsti i tempi di riposo del terreno tra una coltivazione e l’altra. Si deve invece rispondere alle mutazioni dovute al cambiamento climatico e al differente apporto di acqua piovana. Era doveroso da parte nostra provare a modificare le nuove assegnazioni identificando un tempo maggiore: i cinque anni, peraltro rinnovabili, sono una risposta positiva anche rispetto agli obblighi inerenti il mondo della contribuzione agricola, dove la  Politica Agricola Comune viene concessa solo se il terreno è nelle disponibilità dell’agricoltore per un certo numero di anni”.

 

 

Ultimo aggiornamento: 5 novembre 2024, 17:55

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