Sviluppo sostenibile delle lagune produttive dell’Isola.

Per l’amministrazione Abis “Occorre un modello di integrazione che tuteli la qualità delle acque, la pesca e il patrimonio culturale”

Data :

27 luglio 2023

Municipium

Descrizione

Si è svolto questa mattina a Cabras il convegno organizzato da Legacoop Sardegna sullo sviluppo sostenibile delle lagune produttive dell’Isola, argomento di fondamentale rilevanza per una località come Cabras che da sempre trae sviluppo dalla risorsa stagno.

Le condizioni ambientali e del lavoro nella laguna sono mutate nel tempo e durante la mattinata sono state affrontate le complessità cui oggi deve far fronte il comparto ittico.

Durante i tre panel che hanno caratterizzato la mattinata di lavoro si sono confrontate fra loro le varie realtà che ruotano attorno alle lagune sarde, le imprese di pesca che gestiscono i compendi ittici, le associazioni di categoria, i rappresentanti delle comunità locali, della ricerca scientifica e delle istituzioni regionali.

Presenti ai tavoli per il Comune di Cabras il Sindaco Andrea Abis e l’Assessora alla Pesca Alessandra Pinna che lo scorso settembre in occasione del Festival della bottarga avevano acceso l’attenzione sulle necessità di avviare politiche di cambiamento per un nuovo governo della risorsa.

“L’argomento lagune – secondo Andrea Abis – deve entrare in maniera strutturale nell’agenda politico-programmatica della Regione Sardegna assumendo un chiaro riconoscimento economico nella nuova programmazione 2021-2027, costituita da un’imponente dotazione finanziaria generale. Occorre mettere la parola fine a un quadro di disordine fatto di un continuo pellegrinaggio di amministratori e operatori della pesca che chiedono interventi finanziari spot, di varia natura, al bisogno per il singolo compendio. Occorre invece avere una visione di integrazione delle politiche di intervento pubblico, pensando a misure per la tutela della qualità delle acque e la salubrità dell’ecosistema e per la conservazione e valorizzazione del patrimonio naturalistico e culturale degli stagni. Le aziende devono a loro volta migliorare la propria capacità imprenditoriale, devono poter andare oltre la pesca e la trasformazione del pescato e cogliere l’opportunità di offrire al visitatore servizi di fruizione turistica e culturale utilizzando anche i contributi pubblici dedicati. A Cabras – continua il Sindaco – non possiamo pensare a uno sviluppo sostenibile della pesca lagunare senza pensare alla promozione turistica di questo grande patrimonio ambientale e culturale. Gli stessi pescatori, con la conoscenza e i saperi costituiscono di per sé un patrimonio immateriale che è alla base del successo del turismo esperienziale”.

“Gli ecosistemi lagunari sono particolarmente fragili, in quanto possono mantenere un livello di qualità adeguata e una produttività elevata solo se coesistono diversi fattori ambientali – ha detto Alessandra Pinna, ricordando come l’amministrazione abbia dovuto intervenire in termini di urgenza per attutire le innumerevoli complicazioni che si verificano nella laguna, specie nei periodi di alte temperature, quando si riduce il livello di ossigenazione delle acque. L’esigenza – continua l’Assessora Pinna – è quella di intavolare una programmazione regionale specifica. Come amministrazione lo scorso anno abbiamo proposto la predisposizione di un piano di gestione pluriennale di salvaguardia delle aree umide dello stagno di Cabras che abbia un’attenzione costante e non una tantum, che sia volto a garantirne la tutela attraverso interventi di bonifica dai fanghi e la manutenzione dei canali. Tale piano deve però essere predisposto con la collaborazione di un comitato scientifico di sorveglianza e la valutazione di chi nella laguna ci lavora e ne rileva le necessità”.

La mattinata ha visto i vari rappresentanti uniti nel riconoscere le numerose le difficoltà che quotidianamente si trovano dall’analisi dello stato delle lagune sarde: “il primo è sicuramente quello della manutenzione idraulica dei compendi e la manutenzione delle opere asservite in concessione, ma non bisogna dimenticare i danni causati dalla fauna selvatica che si nutre di pesce, la necessità di elaborare dei piani di gestione per alcune specie bersaglio e l’attivazione di piani di monitoraggio per le specie aliene” ha specificato Mauro Steri, responsabile del settore pesca e acquacoltura di Legacoop Sardegna.

Fattori che si concentrano anche nella laguna cabrarese, come ha affermato il presidente del Consorzio Pontis Giuliano Cossu: “il principale problema del nostro compendio è da anni quello del mancato dragaggio, affinché vengano ripristinate le vecchie batimetriche. Non solo, ci troviamo a far fronte con la mancanza di prodotto per quanto riguarda il muggine da arrosto e con la sempre costante minaccia dei cormorani, problema per il quale non ci è mai stata presentata una soluzione alternativa all’abbattimento, che però nella misura in cui viene concesso non risulta sufficiente a preservare la risorsa ittica. Queste difficoltà non ci permettono di identificarci come una vera e propria azienda, perché non riusciamo ad avere certezze sul nostro futuro”.

Di pari avviso anche Paolo Manca, socio gestore della laguna di Mistras, per il quale “l’impatto del cormorano rappresenta un fattore di limitazione delle produzioni di grande incidenza e che è complesso da gestire per l’azienda”.

La necessità è quella di fare sistema per fare in modo che la risorsa possa essere utilizzata in tutte le sue potenzialità.

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