Descrizione
L’area funeraria venne scoperta casualmente nel 1974. Il primo intervento di scavo fu condotto nel dicembre 1975 da Alessandro Bedini (Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano), che riuscì ad individuare una decina di sepolture a cista litica quadrangolare e altre a pozzetto circolare, alcune delle quali associate a materiali ceramici nuragici.
Dopo l’intervento d’urgenza effettuato nel gennaio del 1977 da Giovanni Lilliu ed Enrico Atzeni (Università di Cagliari), altri scavi furono condotti nello stesso anno e nel 1979 da Carlo Tronchetti (Soprintendenza Archeologica di Cagliari), coadiuvato da M. Luisa Ferrarese Ceruti (Università di Cagliari). Con l’intervento del 1977 e del 1979 vennero individuate più a sud altre trenta tombe allineate su un unico filare da sud a nord, più altre tre poste ad est delle ultime tre settentrionali. Le sepolture, scavate nel terreno, sono del tipo a pozzetto subcircolare, con un diametro da 60 a 70 cm e una profondità dai 70 agli 80, e coperte da lastroni quadrangolari di arenaria gessosa di cm 100 x 100 x 14 di spessore. Esse erano del tutto prive di corredo, ad eccezione della tomba 25 che ha restituito uno scaraboide egittizzante tipo Hyksos.
L’area indagata negli anni 1977 e 1979 era ricoperta da un accumulo di materiali scultorei in cui erano compresi più di 4000 frammenti di statue e di altri elementi in arenaria gessosa. Gli individui sepolti appartengono ad entrambi i sessi e sono tutti di età postpuberale. Secondo C. Tronchetti, che ha condotto gli ultimi scavi, la necropoli-santuario si pone su un’ideale linea di confine tra spazio controllato dai Nuragici e i nuovi arrivati fenici, stanziati più a sud a Tharros, con i quali i rapporti non erano di ostile contrapposizione.
Nonostante le diverse ipotesi di datazione proposte, il contesto viene ora generalmente datato all’VIII sec. a.C.
Modalità d'accesso
Luogo non accessibile in sedia a rotelle.
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Ultimo aggiornamento: 10 gennaio 2024, 11:09