Descrizione
Fu voluta dall’arcivescovo mons. Sebastiano Fraghì, che negli anni 50 poté contare sulla disponibilità del sacerdote solanese don Giovanni Melis, che offrì il terreno per accogliere al centro del paese il nuovo edificio di culto.
I lavori della nuova chiesa parrocchiale iniziarono il 14 dicembre del 1955 e la cui prima pietra fu posata solennemente il 13 gennaio 1956 dal delegato del vescovo il canonico Felce Mastino. Il 24 dicembre del 1956 la nuova chiesa parrocchiale venne aperta al pubblico, ma l’inaugurazione ufficiale fu rimandata all’ottobre del 1957, una volta ultimati alcuni altari (il maggiore e quelli delle cappelle laterali) e l’impianto elettrico.
La comunità parrocchiale, riunita nel nuovo edificio di culto riceve per la prima volta la visita dell’arcivescovo, Mons. Sebastiano Fraghì, il 9 febbraio del 1958.
Oggi l’edificio si presenta scarno ed essenziale con pianta a croce latina ad una sola navata con due cappelle in corrispondenza del transetto, legate alla presenza delle due Confraternite: la cappella della Madonna del Rosario e la cappella dello Spirito Santo. Il presbiterio è stato completamente rifatto a causa dell’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica: è stato rimosso l’altare antico per fare posto ad una mensa in marmo, recante delle raffigurazioni della vite. In marmo furono realizzati, oltre agli altari laterali delle cappelle, anche l’ambone, la sede, le cornici delle porticine in legno contenti gli oli santi e tre mensole, in una delle quali si trova la statua del santo patrono, San Pietro. Le altre mensole si trovano in corrispondenza del tabernacolo, a destra, mentre al centro si trova in corrispondenza del crocifisso e di un quadro dell’Ultima Cena, realizzato dal pittore oristanese Mauro Ferreri. Allo stesso pittore si devono anche i due quadri posizionati nel lato destro e sinistro della navata, raffiguranti San Giuseppe e il martirio di San Pietro. Nel presbiterio si trovano anche quatto finestre in vetro colorato raffiguranti l’Annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria, la nascita di Gesù, la sua Risurrezione e la Pentecoste, e un quadro recante la data della solenne dedicazione della chiesa da parte dell’Arcivescovo mons. Pier Giuliano Tiddia l’8 febbraio del 1997.
All’ingresso, nella parte sinistra, è possibile ammirare anche il fonte battesimale recante la data del 1933, trasferito qui dalla vecchia chiesetta. Affianco al fonte battesimale è collocata la nuovissima statua della Madonna dormiente, legata alla tradizione orientale della dormitio Mariae. Dalla parte opposta si trova un’acquasantiera in marmo in corrispondenza della statua della Madonna “cannuga” o Madonna sul trespolo, realizzata nel XVIII secolo da una bottega sarda in legno intagliato e policromo. Degne di nota anche la statua lignea della Madonna del Rosario, custodita nell’omonima cappella, la statua del Cristo morto, utilizzata per i riti della Settimana Santa e custodita nella cappella dello Spirito Santo, e la statua di Santa Barbara, molto cara ai solanesi, che la festeggiano con solennità il 4 dicembre.
Esternamente la facciata della chiesa è preceduta da un porticato con spioventi, con una trifora che si incassa nel modulo centrale. Nella parte sinistra si erge un modesto campanile a canna quadrata, contente due campane in bronzo rifuse dal comune di Cabras nel 1925 per la chiesetta antica e poi trasferite nella nuova chiesa parrocchiale.
Fonti: Don Giacomo Zichi dal Libro storico parrocchiale.
Modalità d'accesso
Ingresso accessibile in sedia a rotelle
Parcheggio accessibile in sedia a rotelle
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Ultimo aggiornamento: 10 gennaio 2024, 11:23