Descrizione
Alla fine del XV secolo il paese di Cabras incrementò il numero dei suoi abitanti, di conseguenza fu necessario edificare una nuova Chiesa rispondente alle esigenze di una comunità sempre più numerosa e così fu eretta sulla riva orientale dello stagno di Mar’e Pontis la chiesa dedicata a Santa Maria Vergine Assunta, attuale patrona di Cabras.
L’edificio si poggia sulle fondazioni di quello che fu il Castello di Cabras, costruito nell’XI secolo con gli stessi ruderi, probabilmente per volere di donna Nivata o Nibata, moglie del giudice di Arborea Orzocco I° de Lacon-Zori. ll Castello fu utilizzato come residenza secondaria dei giudici di Arborea e per questo denominato Castello di Arborea, soprattutto dalla giudicessa Eleonora d’Arborea la quale si crede avesse dedicato alla Madonna la Cappella del Castello, in nome della sua grande devozione per la Vergine, come dimostrano le frequenti invocazioni presenti nel codice della Carta de Logu.
La Chiesa sorgerebbe dove una volta erano ubicati i grandi magazzini del Castello: infatti, nel corso degli scavi fatti eseguire dal Pievano Dott. Eugenio Sanna, nell’aprile del 1908, per gettare le fondamenta della nuova facciata, alla profondità di 3 metri, distanti 5 metri l’uno dall’altro, furono rinvenuti alcuni orci molto grandi, allineati e ripieni di terra.L’edificio, in origine, aveva una sola navata con travature di legno e tegole.
RISTRUTTURAZIONI
Intorno al 1650 venne costruita la volta a botte si sarebbe proceduto all’inspessimento delle murature laterali fino allo spessore attuale di m. 1,50 per sostenere la spinta del sistema voltato a botte con cui si stava procedendo per coprire la navata.
Il secondo grande intervento risale al 1765 circa. Grazie al finanziamento del Marchese d’Arcais, proprietario dello stagno di Cabras, venne edificato il coro, il transetto e la cupola alta 25 m. Il marchese finanziò anche la realizzazione dell’altare maggiore in marmo policromo con il presbiterio e le scale di accesso. L’inaugurazione dell’altare avvenne nel 1797.
A seguire nell’XIX e nei primi decenni del XX secolo vennero realizzate e consacrate le cappelle laterali, dette ”del Rosario” e di “Sant’ Anna”, a beneficio delle varie confraternite che esistevano in paese.
Attorno al 1830 avvenne la sostituzione dell’originario pavimento in trachite simile a quello ancora oggi visibile nella chiesetta dello Spirito Santo con un pavimento a scacchiera in marmo bianco e nero levigato.
Nel 1909 fu edificata la facciata. Durante gli scavi delle fondazioni furono ritrovati dei reperti archeologici che al tempo furono ritenuti appartenere al castello giudicale di Cabras. Nel 1915 fu edificata la nuova ed attuale sacrestia, mentre la vecchia fu trasformata in oratorio. L’attuale campanile in pietra fu completato nel 1939 su progetto dell’ing. Contini.
Il 16 agosto 1952 iniziarono i lavori di ristrutturazione, della già pericolante facciata dopo i quali la chiesa assunse l’attuale aspetto architettonico con il prospetto neoclassico in trachite grigia. Durante i lavori furono inoltre aperte alcune finestre nel tamburo della cupola, e, viceversa fu murato il finestrone del coro. Le finestre delle cappelle, un tempo differenti per forma le une dalle altre, furono regolarizzate, mentre la pavimentazione fu completamente rinnovata, ed il precedente pavimento in marmo fu sostituito da una, sciagurata, pavimentazione in mattonelle rosse di fattura industriale. Durante questo intervento andarono inoltre distrutti un antico organo a canne e i lampadari che illuminavano le cappelle. Negli stessi anni fu rimaneggiato anche il campanile a canna quadrata con la realizzazione di una sopraelevazione.
PITTURE INTERNE
Le pitture interne di cui oggi non rimane traccia furono eseguite dal fiorentino Spirito Lari e dal sassarese Giuseppe Scano. Ne conservano memoria solo gli anziani e raffiguravano la Battaglia di Lepanto nella Cappella del Rosario, Giuditta che decapita Oloferne nella Cappella di Sant’Anna, e l’Assunzione della Vergine nel coro, dietro l’altare maggiore.
Durante la ristrutturazione del 1952, gli affreschi furono sostituiti da un nuovo ciclo esteso a tutte le pareti interne della Chiesa realizzato dell’architetto pittrice perugina Gina Baldracchini. Il ciclo pittorico culmina nella cupola con lo Spirito Santo attorniato da sedici angeli. I pennacchi ospitano i quattro evangelisti. Nelle lunette del coro e del transetto sono dipinti rispettivamente la Vergine fra i santi e i Misteri Gaudiosi, mentre nelle volte compaiono medaglioni raffiguranti Gesù risorto nel presbiterio, i santi Pietro e Paolo nel transetto, e quattro santi (Antonio da Padova, Caterina da Siena, Agnese, e Sant’Antonio Abate) nelle campate della navata.
La chiesa oggi si presenta interamente affrescata, organizzata planimetricamente a croce latina con un’ampia navata voltata a botte scandita da sottarchi, un transetto con cupola e tamburo all’intersezione e otto cappelle laterali simmetriche, tutte voltate a botte di dimensioni differenti le une dalle altre.
Modalità d'accesso
Parcheggio accessibile in sedia a rotelle, accesso con gradini
Indirizzo
Punti di contatto
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Ultimo aggiornamento: 10 gennaio 2024, 11:28